venerdì 19 ottobre 2012

Il soldato che rifiutò di togliersi la croce


 

Evgeny Aleksandrovich Rodionov era nato nel villaggio di Satino-Russkoye, vicino a Podolsk, Mosca Oblast. Quando aveva undici anni la nonna gli regalò una piccola croce legata ad una catenina. Alcuni anni dopo fu ferma volontà di Evgeny diventare cristiano, e indipendentemente da ciò che pensavano i suoi familiari e si fece battezzare. Nel 1995 andò a prestare servizio nelle Forze Armate della Federazione Russa. Come tanti giovani della sua età fu destinato a svolgere il servizio sul fronte Ceceno. Caduto prigioniero, insieme ai suoi compagni d’armi, fu sottoposto per tre mesi ad orribili torture. Il giorno del suo diciannovesimo compleanno i guerriglieri Ceceni misero Evgeny di fronte alla scelta tra la vita e la morte, chiedendogli di rinnegare la propria fede cristiana ortodossa e la propria patria, e abbracciare l’islam, in cambio avrebbe avuta salva la vita. Ma Evgeny rimase fermo nella fede in Cristo.  Allora il bandito ceceno estratta una lama affilata lo sgozzò come un agnello, tranciandogli infine la testa. Con lui allo stesso modo furono uccisi anche i suoi compagni d’armi: Igor, Andrea e Alessandro. Anche loro avevano rifiutato di convertirsi all’Islam. Era il 23 maggio 1996, festa dell’Ascensione del Signore.
Di seguito riportiamo alcune testimonianze sulla vita e sul martirio di Evgeny, tra cui quelle rilasciate ai giornali da Lubov Rodionova, sua madre.


La stampa patriottica Russa ha già raccontato circa l’atto eroico di un soldato russo di 19 anni, Evgeny Rodionov. Questo ragazzo si è ritrovato prigioniero dei Ceceni nel 1996. Egli non ha rinnegato né la sua patria né la sua fede. Non si tolse la sua croce, neanche nel momento più difficile delle bestiali torture. Evgeny è stato decorato con l’Ordine del Coraggio (Орден Мужества). Donazioni da parte della gente hanno permesso di mettere sulla sua tomba una croce ortodossa alta due metri. La gente viene a visitare la sua tomba dai luoghi più lontani della Russia. Sua madre, Lubov Rodionova, dice che l’atteggiamento della gente cambiò l’intera sua consapevolezza della vita. Un veterano della Seconda Guerra Mondiale, venne una volta a visitare la tomba di Evgeny. Prese la sua decorazione militare – la Medaglia Bravery – e la poggiò sulla pietra tombale.
La biografia di Evgeny Rodionov è stata pubblicata in un libro che è uscito nel 2002. Il libro è stato intitolato “Il nuovo martire di Cristo, il soldato Evgeny". Questo non è propriamente un libro, ma un libretto, che è stato scritto dal sacerdote Alexander Shargunov. Tuttavia, sappiamo poco riguardo ai pensieri intimi di Evgeny, i suoi sentimenti, le emozioni, o di ciò che ha dovuto passare durante i tre mesi di inferno ceceno. Molte cose restano un mistero. Lubov Rodionova ha condiviso il suo pensiero con il sacerdote riguardo all’infanzia di suo figlio, i suoi interessi a scuola, il suo atteggiamento nei confronti del servizio militare. Ha anche condiviso i suoi pensieri più orribili – circa la notizia della sua presunta diserzione dall’esercito, e quelli che son seguiti alle notizie successive.



Hai bellamente portato a termine le lotte, o Eugenio,
così chiamato in vista di ciò che con le opere saresti stato.
Imitando i neomartiri di Russia, hai reso candida la tua anima
con le bellezze dei combattimenti e la lucentezza dei tormenti,
hai condannato al vituperio il pensiero ateo degli iniqui
e dissipato la caligine dell’inganno con la divina potenza.
 
I tuoi martiri, Signore, con la loro lotta
hanno ricevuto da te, nostro Dio, le corone dell’incorruttibilità:
con la tua forza, infatti, hanno abbattuto i tiranni
ed hanno anche spezzato le impotenti audacie dei demoni.
Per le loro preghiere, o Cristo Dio, salva le anime nostre.
 

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